Tracciamo segni profondi, leggeri, a volte impercettibili, con ritmo incessante. L'onda con la sua forza vitale avanza e si ritrae, cancellando, modificando, sfiorando... Percorsi inaspettati, relazioni inesplorate. Oggetti in vetro pensati per un dialogo nuovo tra vetro e individuo. Una completa immersione visiva, fisica e psichica, dentro la materia vitrea.

Da bambino, Massimo Ballardin (Italia, 1965) osservava i frammenti vitrei nel laboratorio del padre. Questo “imprinting” riemergerà dopo le esperienze presso l’Istituto d’Arte per la ceramica di Nove, l’Accademia di Belle Arti di Venezia e corsi sulla vetrofusione a Murano dove affina la propria ricerca artistica. Decisiva la formazione ceramistica che oggi riversa sulle sue “forme-matrici” in argilla refrattaria per la sua ricerca nella vetrofusione.